È vero che una crema con la protezione solare alta non permette di abbronzarsi? Ed è vero che le acque solari proteggono meno delle creme? Posso evitare di utilizzare la protezione se mi sono già scottata e spellata? E se ho la carnagione scura? Le risposte a queste e a molte altre domande frequenti che spesso rivelano l’esistenza di numerosi miti intorno ad abbronzatura e protezione solare che vanno sfatati. Vediamole una per una.
Le creme solari non sono abbronzanti, neanche se c’è scritto sull’etichetta.
VERO, perché se contengono dei filtri specifici per bloccare i raggi UV non possono nel contempo abbronzare, a meno che non contengano piccole percentuali di autoabbronzante.
Con la protezione solare alta mi abbronzo meno.
FALSO, perché ci si abbronza comunque dal momento che la pelle reagisce all’esposizione solare producendo melanina per difendersi. La protezione solare serve ad evitare che ci si scotti e che i raggi UV penetrino in profondità nella pelle accelerando il processo di invecchiamento cutaneo. Anzi, se l’abbronzatura è graduale e lenta durerà di più e sarà più sana, uniforme e bella.
Tutte le creme con uguale fattore di protezione sono uguali, una vale l’altra.
FALSO, perché per essere davvero efficaci i filtri devono essere fotostabili e prevedere la protezione sia dai raggi UVB, che sono quelli che provocano le scottature, sia dai raggi UVA, che invece sono responsabili dell’invecchiamento precoce. Inoltre le creme solari più efficaci sono anche resistenti all’acqua, il che non significa che rimarranno inalterate dopo un lungo bagno, ma solo che non perderanno la loro efficacia sudando, con la naturale traspirazione della pelle.
Uso la stessa protezione solare sia al mare che in montagna, tanto va bene lo stesso.
FALSO, perché le radiazioni solari non sono uguali. Prendere il sole in montagna o ai tropici rende i raggi UV più pericolosi ed è necessario proteggersi di più rispetto a quando si prende il sole al mare vicino casa o in città. Lo stesso vale se ci si abbronza in acqua o sulla neve, perché la rifrazione dei raggi sulle superfici riflettenti ne potenzia gli effetti.
Ho la pelle scura e non ho bisogno di protezioni alte.
FALSO, perché anche la pelle più scura ha bisogno di schermi dall’azione nociva dei raggi UV. È importante soprattutto usare una buona protezione nei primi giorni di esposizione ed essere costanti poi con un solare che sia fornito di filtri anti-UVA, che non fanno differenze tra pelle chiara e scura: penetrano profondamente nella pelle e la fanno invecchiare. Pensateci prima di ritrovarvi una ruga che non avevate previsto. Ecco perché è importante utilizzare un’adeguata protezione anche quando si è già abbronzati.
Abbronzarsi in fretta fa male.
VERO, perché l’ideale per permettere alla pelle di abituarsi gradualmente al sole e rispondere con efficacia producendo la melanina che determina l’abbronzatura bisogna iniziare ad esporsi per non più di 15-20 minuti al giorno all’inizio. E pazienza se avete a disposizione solo il week-end. Meglio un po’ di abbronzatura in meno ma sana e duratura. Se anche vi sembrerà di aver preso molto colore in fretta esponendovi per molte ore, vi accorgerete che vi siete solo arrossati e in qualche caso addirittura scottati.
I solari servono solo a non scottarsi.
FALSO, perché come abbiamo visto la protezione deve agire su due fronti, evitando le scottature di cui sono responsabili i raggi UVB ma prevenendo nel contempo i ben più gravi danni di cui sono capaci di raggi UVA (fotoinvecchiamento, rughe, addirittura cancro alla pelle).
La pelle si protegge dal sole anche a tavola.
VERO, infatti una corretta alimentazione ricca di cibi con antiossidanti e vitamine, specialmente A ed E, preziose per la pelle, contribuisce a migliorarne l’aspetto preparandola al meglio alla tintarella e proteggendola anche dalla desquamazione causata dall’eccesso di secchezza. È importante per questo bere anche molti liquidi.
Le lampade mi preparano ad affrontare meglio l’esposizione solare al mare.
FALSO, perché le lampade donano una colorazione poco duratura ossidando solo la melanina superficiale, che non sarà in grado dunque di proteggere la pelle una volta che vi esporrete al sole. Inoltre alle lampade sono collegati tutti i rischi dei raggi UV a fronte di benefici davvero ridotti o addirittura nulli, visto che andrebbero ripetute spesso per ottenere risultati a lungo termine.
Le acque solari proteggono meno delle formule in crema.
VERO, perché la maggioranza dei filtri solari è liposolubile e non idrosolubile, per cui si sciolgono male nelle formule a base d’acqua e non garantiscono sufficiente protezione. Avete notato infatti che le acque solari raramente raggiungono fattori di protezione alta?
È normale arrossarsi prima di abbronzarsi.
FALSO, se la pelle si arrossa si è irritata e non abbronzata. Se vi arrossate non avete nulla di cui gioire perché la vostra abbronzatura è destinata a sparire in fretta, visto che la pelle eliminerà rapidamente per reazione le cellule morte superficiali portandosi via quel po’ di colore che vi siete illusi di aver preso.
È normale spellarsi dopo le vacanze.
FALSO, se la pelle si esfolia in maniera molto visibile significa che l’avete sottoposta ad un’esposizione scorretta. L’esfoliazione naturale infatti non dovrebbe essere visibile a occhio nudo. Arginate il problema mantenendo la pelle ben idratata evitando tutti quei prodotti che promettono di mantenere l’abbronzatura. Fidatevi: non funzionano.
Non serve comprare più creme per viso e corpo, ne uso una che va bene per tutto.
FALSO, perché ogni parte del corpo ha una sensibilità diversa. Le zone dove la pelle è più sottile (viso, collo, décolleté) sono più soggette all’azione nociva dei raggi UV e hanno bisogno di maggiore protezione. A meno che non utilizziate una protezione alta per tutto il corpo, dovete pensare di acquistare una crema diversa per le aree sensibili.
L’abbronzatura del viso va via prima.
VERO, perché la durata della tintarella dipende dalle zone del corpo e dalla velocità del rinnovamento cellulare. Le cellule del viso si rinnovano ogni 2-3 giorni, per cui l’abbronzatura sparirà più in fretta una volta che si sospenda l’esposizione regolare al sole. Per fortuna ci viene in aiuto il trucco.
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