La ritenzione idrica è un disturbo che, sul lungo andare, può inficiare la nostra salute. Esteticamente parlando, è alla base della comparsa della poco estetica cellulite che può manifestarsi sulle nostre gambe. Cosa fare e cosa non mangiare per combatterla?
Come approcciare la ritenzione idrica
Nello specifico, quando si parla di ritenzione idrica si intende l’accumulo di liquidi negli spazi intercellulari. È ciò che porta le nostre caviglie, le gambe e i piedi a gonfiarsi, facendoceli sentire più pesanti. Sono diversi gli elementi che la causano, tra cui anche fattori ormonali.
Possiamo però imparare a combatterla in modo adeguato, mettendo in atto alcuni semplici accorgimenti. Seguire una dieta bilanciata è senza dubbio uno dei primi. Insieme al mantenerci correttamente idratati, in modo da permettere ai reni e al nostro sistema generale di funzionare al meglio. Questo significa, a seconda della nostra età, corporatura, stagione e attività fisica, bere da un litro e mezzo a due litri di acqua al giorno.
Se non beviamo a sufficienza, infatti, il nostro organismo entra in modalità difensiva, trattenendo i liquidi al suo interno. È per questa ragione che, se vogliamo evitare la cellulite o altri problemi simili, dobbiamo bere in modo adeguato. Come già anticipato, è importante anche seguire un’alimentazione il più possibile sana, con un apporto ridotto di sale.
La dose raccomandata di sodio giornaliera è di circa 5 grammi e, non di rado, con la nostra dieta quotidiana rischiamo di superare abbondantemente questa quantità. Troppo sale non ci consente di eliminare i liquidi in modo adeguato, perché influisce negativamente sui reni, impedendo l’eliminazione della giusta quantità d’acqua dai tessuti.
Attenti a sale e zucchero
In questo modo si rischia persino un innalzamento della pressione arteriosa. Come evitarlo? Prima di tutto, utilizzando meno sale per condire, preferendo l’uso di spezie e altri ingredienti alternativi. In secondo luogo, evitando tutti quei cibi, oltre che processati e industriali, che contengono sale nascosto. Pensiamo ai dadi da brodo, alle zuppe pronte, alla maggior parte dei prodotti confezionati, ai grissini, salatini, salse pronte e alimenti in scatola.
Come renderci conto della quantità di sale contenuta in questi alimenti? Leggendo le etichette e cercando parole come fosfato monosodico, glutammato monosodico, citrato di sodio e cloruro di sodio. Attenzione: la stessa accortezza va riservata anche ai cibi ricchi di zucchero, poiché anch’esso può scatenare un processo simile di ritenzione idrica.
Se vogliamo stare bene e non soffrire di ritenzione idrica, quindi, dobbiamo consumare cibi poco processati e grandi quantità di frutta e verdura.